Weekly Playlist N.34 (2019)

 

L’estate sta finendo, e una playlist se ne va; ma mentre assaporiamo il dolce far niente ancora per qualche giorno prima del rientro in ufficio (o, ancora peggio, nelle più varie lezioni e classi) le nostre orecchie reclamano qualcosa di più gradevole rispetto ai latrati inumani di bambini in lacrime e venditori di cocco.
Ricapitoleremo per bene a breve ma agosto in questo senso non si è certo risparmiato, elevandosi sopra la più usuale media dei mesi caldi con release di assoluto valore come nel caso di Will Of The Primordial”, ultimo centro pieno dei russi Grima ascoltabile ormai da praticamente un mesetto a questa parte; il duo siberiano ha riscosso parecchie vibrazioni positive qui in redazione, e se qualcuno di voi è (anche comprensibilmente) preoccupato per ciò che sta succedendo proprio in Siberia (e ora pure in Amazzonia) potrebbe, tra un post su Facebook ed una grattata di pancia, dare anche un ascolto all’eccellente opener “Siberian Sorrow”: non sarà come spegnere gli incendi, è vero, ma sicuramente risparmierà un esaurimento nervoso a voi e ai vostri amici telematici. Ad animare ulteriormente questo mese in estinzione ci ha pensato la one-man band tedesca Mavorim, non con un full bensì con un EP uscito a metà agosto ed intitolato Aasfresser”, il cui estratto scelto “Missraten Und Verkommen” dimostra una discreta abilità del solitario P. con le melodie in tremolo che tanto ci piacciono; quindi assicuratevi di non skipparla soltanto per via della natura minore dell’uscita.
E difatti la playlist di oggi potremmo benissimo ribattezzarla affettuosamente “EP lives matter”, perché abbiamo svariate altre occasioni per farvi ascoltare materiale proveniente dai cosiddetti mini-album, a partire dalle restanti novità e quello in arrivo il 13 settembre a firma Dold Vorde Ens Navn. Negli ultimi tempi vi abbiamo già fatto una testa così riguardo questo progetto, il suo imminente esordio Gjengangere I Hjertets Mørke” e la prestigiosa line-up che vi è dietro; e se volete sentire a cosa ha condotto questo congresso di illustri menti norvegesi e e doverci ringraziare una volta fatto potete gustarvi l’interessante anteprima “Vitnesbyrd”, magari leggendo qualcosa in più al riguardo nella colonna approdata sul sito giusto quattro giorni fa.
Mentre lasciamo Vicotnik ed Haavard a raggranellare sempre più consensi verso il loro operato, un’altra leggenda della Norvegia che fu sta meditando il suo ritorno, accolta però da reazioni non sempre entusiaste per i più svariati e anche comprensibili motivi; dal 25 ottobre il mondo avrà libero accesso a Daemon”, nuovo full-length griffato Mayhem di cui qualcuno sta già discernendo senza che sia stata rilasciata una sola nota. Nel 2014, con Esoteric Warfare”, Necrobutcher e soci avevano dimostrato, non senza qualche intoppo, di poter fortunatamente esistere anche senza la pretenziosità di Grand Declaration Of War” o il suono farsesco di Ordo Ad Chao” (esatto, il sottoscritto sembra essere uno dei pochi fessi che si sono presi la briga di ascoltare i Mayhem anche dopo il 1994, a differenza di molte lingue lunghe che non sanno nemmeno di cosa si stia parlando in queste poche righe – non per questo immuni da sindromi di opinionismo); quindi tanto vale incrociare le dita nella speranza di un buon risultato, mentre dalle casse parte ancora una volta (da un EP) il diabolico riff di “Deathcrush”. Rimane invece avvolto nel più totale mistero il nuovo album dei germanici Beltez (che al contrario sarà un full-length ed uscirà per Avantgarde Music) autori un paio d’anni fa di un album parecchio apprezzato che potreste ricordare col titolo di Exiled, Punished…Rejected”: qui l’hype è un pochino più alto, almeno tra quelli che seguono la band e che lo staff ha deciso di premiare includendo oggi in stock anche “Repent And Restless”.
Terminato questo corposo excursus informativo su ciò che sarà, torniamo a parlare di uscite solo in apparenza secondarie spostandoci in territori nettamente meno sofisticati rispetto ai Beltez ma senza abbandonare il fertile suolo della Crante Zermania, come sentirete (o state sentendo) padrona assoluta nella parte centrale della selezione di questo giovedì: arrivano dalla Turingia (non da soli, come vedremo) gli Odal, di cui abbiamo rinverdito dalle mensole l’EP del 2003 Einst Verehrt Von Allen” proponendovi una buona dose d’intransigenza teutonica con “Thüringland In Eisiger Kälte”. La procedura imporrebbe a questo punto di partire alla volta della Scandinavia (o dell’ancor più anti-umano Utah) per il prossimo ripescaggio, ma visto che ormai siamo di zona conviene tirare fuori i coriandoli e fare gli auguri per i due decenni di vita all’eloquentemente intitolato Thuringia”, secondo full dei gloriosi Menhir che narrano la loro patria (o frazione locale della stessa, se preferite) da sempre in modo alquanto diverso rispetto ai conterranei appena ascoltati, come dimostra la splendida “Die Kelten”. Ma alla fine alla Scandinavia ci arriviamo ugualmente, perché risale sempre al 1999 e compie anch’esso vent’anni proprio questa settimana Vrede”: secondo anniversario di oggi nonché terzo (ed ultimo) disco in studio degli svedesi Allegiance, ensemble immeritatamente abbastanza sconosciuto alle masse (soprattutto considerata la compresenza, proprio in anni d’oro di popolarità, di membri dei mica trascurabili Marduk) che speriamo di far riprendere in cuffia includendo “Baldersbålet”, brano che farà sicuramente la felicità di chi cerca qualcosa di aggressivo nel sanguinante Viking/Black Metal d’annata, dritto al punto senza essere scontato e dal sicuro impatto grazie al suo riffing serrato e caustico.
Ci avviamo quindi alla conclusione del nostro appuntamento settimanale riprendendo il percorso di ascolti ad libitum dei vostri amati redattori, i quali vi hanno preparato in chiusura di playlist una doppietta decisamente (sia tematicamente che stilisticamente, per intenderci) antitetica ma dall’alto coefficiente qualitativo: godetevi allora cinque minuti di violenza al 100% finnica coi Behexen e la title-track del loro album del 2008 My Soul For His Glory”, salvo poi essere spazzati via dal “Wild Autumn Wind” portato in playlist dagli americani Caladan Brood, in quello che è probabilmente il punto più alto raggiunto dal loro unico ed apprezzatissimo opus, datato 2013, Echoes Of Battle”.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

 

 

1. Grima“Siberian Sorrow” (from Will Of The Primordial”, Naturmacht Productions 2019)

2. Dold Vorde Ens Navn“Vitnesbyrd” (from Gjengangere I Hjertets Mørke (EP)”, Soulseller Records 2019)

3. Allegiance“Baldersbålet” (from Vrede”, No Fashion Records 1999)

4. Beltez“Repent And Restless” (from Exiled, Punished… Rejected”, Bret Hard Records 2017)

5. Menhir“Die Kelten” (from Thuringia”, Ars Metalli Records 1999)

6. Odal“Thüringland In Eisiger Kälte” (from Einst Verehrt Von Allen (EP)”, Christhunt Productions 2003)

7. Mavorim“Missraten Und Verkommen” (from Aasfresser (EP)”, Purity Through Fire 2019)

8. Mayhem“Deathcrush” (from Deathcrush (EP)”, Posercorpse Music 1987)

9. Behexen“My Soul For His Glory” (from My Soul For His Glory”, Hammer Of Hate Records 2008)

10. Caladan Brood“Wild Autumn Wind” (from Echoes Of Battle”, Northern Silence Productions 2013)

Michele “Ordog” Finelli

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